Cosa ha in comune l’uomo che ha superato la barriera del suono con l’economia? Ai più verrebbe da rispondere con un “nulla” ma Baumgartner è solo l’ultima trovata pubblicitaria della Red Bull.
Un tuffo nel vuoto da 39.043 metri e 50 milioni di euro. Sarebbe questa la faraonica cifra sborsata dall’azienda austriaca per sponsorizzare il lancio più alto di sempre. A Dietrich Mateschitz di certo le risorse non mancano: il patron della bevanda a base di Taurina è stato inserito da Forbes nella lista dei 200 uomini più ricchi del mondo. Da diversi anni a questa parte la sua azienda ha deciso di puntare molto nel marketing legato al settore sportivo. Nel 2011, circa un terzo del fatturato totale, corrispondente a 1,4 miliardi di euro, è stato impiegato per attività di sponsorizzazioni. La società austriaca ha messo le sue “corna” ovunque, a partire dalle vetture della Formula 1 della Red Bull. Un contratto da 200 milioni annui che ha garantito a Sebastian Vettel di vincere gli ultimi due mondiali. Una parte di tale cifra è finita anche nelle casse della scuderia italiana della Toro Rosso, fondata a seguito dell’acquisto da parte di Red Bull della Minardi.
Oltre alle sponsorizzazioni per eventi sportivi estremi (mountain bike, moto, skateboard, sci estremo, salto dalle rocce ecc.) ; la Red Bull detiene anche due società di calcio. La prima è la squadra di casa di Salisburgo, i cui dirigenti per festeggiare la nuova proprietà nel maggio 2006 ingaggiarono il nostro Giovanni Trapattoni come allenatore. Il secondo team è quello oltreoceano dei New York Red Bull. Una sfida non da poco: portare il “soccer” nella Grande Mela ai livelli del basket e del baseball. Per farlo la dirigenza ha puntato su nomi di grandi giocatori che, conclusa la carriera in Europa, decidono di andare a guadagnare gli ultimi milioni in America. Il caso più eclatante è sicuramente quello di Thierry Henry, trasferitosi dal Barcellona siglando un contratto di 4 anni e mezzo a 5 milioni di dollari a stagione.
L’unico dicktat? Utilizzare i colori rosso e blu; per buona pace dei tifosi del Torino che, non volendo rinunciare alla maglia granata, hanno visto sfumare la possibilità di essere acquistati dal patron Dietrich Mateschitz.
8.000 dipendenti, più di 500 sportivi sponsorizzati, 4,25 miliardi di fatturato. Red Bull non solo mette le ali a suoi atleti ma lo fa anche con il suo bilancio.
Pier Giorgio Bianchi
piergiorgio.bianchi@libero.it
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