Credo che a distanza di un anno abbia senso riproporsi la domanda del mio primo editoriale, quello di ottobre. La domanda, così semplice da lasciarti sveglio di notte, era: cosa è Tra i Leoni? Tra i Leoni, scrissi sei mesi fa, è “una piattaforma di scambio di idee, […] un luogo privilegiato in cui le persone possono confrontarsi, discutere, arricchirsi”.
Devo essere sincero, Tra i Leoni non era questo. Quella definizione era più che altro una sorta di wish list, un bell’ideale di cosa Tra i Leoni avrebbe dovuto essere ma non era. Con una modesta passione per il giornalismo, sognavo di migliorare il giornale della nostra università, e farlo diventare in qualche modo il fulcro dell’approfondimento studentesco in Bocconi.
È stato un viaggio difficile quest’anno, abbiamo veramente fatto fatica a stare dietro a tutto. Siamo usciti con un numero cartaceo in più rispetto agli anni scorsi, con grafica drasticamente rinnovata e contenuti, soprattutto quelli, in netto miglioramento. Abbiamo incominciato a realizzare eventi, come il dibattito con gli studenti candidati al CdA il 9 maggio o la festa dei 15 anni di TiL il 20 maggio. Abbiamo rafforzato il blog, iniziando una conversione digitale che avevamo rinviato troppo a lungo.
Voglio essere sincero, Tra i Leoni non è ancora il giornale che vorrei. Forse perché non si cambia un’intera organizzazione in un anno, tra esami, colloqui per stage e lavori di gruppo. O forse, più probabilmente, perché l’evoluzione, quel cambiamento che modifica non solo il volto ma le radici di un progetto, parte da più in basso. Non basta rivedere la grafica, essere più pignoli sui contenuti, fare una presentazione con qualche effetto più ricercato per introdurre le riunioni di redazione. E nemmeno uscire con un numero cartaceo in più. Ma deve essere lo spirito delle persone che fanno quel giornale a cambiare. E questo, credo, sta incominciando ad avvenire.
La nostra “cultura”, per usare un termine caro agli aziendalisti, sta mutando, un passo alla volta. È nata la percezione che scrivere sul nostro giornale non sia un passatempo, ma una sorta di missione, se mi passate il termine. La missione di contribuire affinché esista un laboratorio, più che una fredda “piattaforma”, dove liberi dai limiti e dalle specificità che altri progetti ed associazioni universitarie si impongono ogni studente possa comunicare le proprie idee, a patto che siano ben argomentate e scorrevoli per il lettore. Che a volte ringrazia, a volte ci scrive, spesso ci ignora, ma che sa che esistiamo, e che se volesse cercare uno spazio di dibattito limpido, sincero e marcatamente votato ad esprimere la realtà universitaria che viviamo non dovrebbe fare altro che bussare alla nostra porta.
Forse non siamo che una blanda imitazione, tutta fai-da-te, del Giornalismo, quello vero con la G maiuscola. Ma continuiamo a porgere a te, lettore, una sfida: tu non hai niente da dire? A te la mossa. Noi andiamo avanti, il bello deve ancora venire. #roarwithTiL
sergio.rinaudo@studbocconi.it
Articles written by the various members of our team.