Loading...
Art & EntertainmentOff Campus

Giovani ed innovazione culturale – Il caso Periferica

Reading time: 2 minutes

di Federica Misuraca

In un tempo come il nostro, caratterizzato da una grande complessità e da un incessante ritmo del cambiamento, occuparsi di cultura può essere problematico. La progressiva affermazione dei mezzi di comunicazione di massa e delle nuove tecnologie informatiche ha reso il sapere sempre più reticolare e diffuso; in particolare, il web è divenuto fondamentale per la comunicazione e la condivisione della conoscenza, portando alla creazione di una rete produttiva di relazioni stabili.

Oggi infatti la creazione di valore non sembra più avvenire all’interno di organizzazioni isolate, ma in network costituiti da imprese, macchine, singoli individui, istituzioni. Questo approccio ha senza dubbio facilitato i processi cooperativi, e fatto nascere nuove formule – di progettazione, organizzazione, distribuzione della cultura – capaci di riuscire laddove l’industria culturale tradizionale, con la ricerca del consumo di massa, sembra ormai non essere più competitiva: soddisfare le necessità contemporanee dell’accesso alla cultura.

Sempre più spesso sono comunità di giovani a raccogliere la sfida, spinti dalla volontà di riscatto e dal desiderio di fare qualcosa di concreto per migliorare il proprio paese. Tra queste realtà 2.0 si colloca “Periferica”, festival nomade di rigenerazione urbana nato nel maggio 2013 e promosso dall’associazione culturale “Corda” di Mazara del Vallo (Trapani). Uno staff interamente formato da studenti e giovani laureati in Architettura, Design, Lettere, Comunicazione, Arti Visive, Turismo e un progetto ambizioso: cambiare progressivamente il volto della periferia locale attraverso l’arte, il gioco e la cultura.

Ogni anno il festival si sposta in un quartiere diverso e ne occupa uno spazio, facendone strutture polifunzionali che si adattino alle peculiarità del luogo e alle esigenze dei residenti. Nel settembre 2013 il progetto è riuscito in una sola settimana e con un budget limitato a convertire una cava di tufo di 3000 mq del Quartiere Macello in un centro culturale e attuale cantiere del festival, mobilitando studenti, docenti, tutor, artisti, professionisti italiani ed internazionali, attirando circa un migliaio di partecipanti.

Related:  La strage di Via dei Georgofili nel quadro degli attentati del ‘92- ‘93

Il centro è stato ribattezzato Cavùra (“calda”, in dialetto siculo) a testimonianza della forte energia positiva che si propone di immettere nel territorio. Solo un mese dopo il progetto ha conquistato il primo premio al concorso RI.U.SO., promosso dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e da SAIE, il Salone dell’Innovazione Edilizia di Bologna, qualificandosi come miglior progetto nel campo della Rigenerazione Urbana Sostenibile su oltre 400 progetti italiani e stranieri presentati.

Il grande consenso popolare raccolto dall’iniziativa emerge dai più di 2000 utenti presenti sulla pagina Facebook di Periferica, che si serve dei social media per coinvolgere i membri della propria community ed interagire con loro. Adesso, Periferica è stata selezionata tra i 40 progetti finalisti (su 600) di Chefare, un concorso nazionale che mette in palio 100.000 euro per il miglior progetto culturale italiano. “Siamo entusiasti e più che mai tenaci, come quando è nato il progetto” – dichiara il fondatore Carlo Roccafiorita, studente di Architettura presso l’Università di Ferrara. “Avevamo un’idea: riunire i giovani mazaresi, università ed imprese per migliorare la città con iniziative incondizionate e spontanee. Abbiamo ricevuto 800 voti in soli 4 giorni e questo è un segnale per noi fortissimo. La gente ha capito che non si tratta di politica, né di scegliere un portavoce o un rappresentante: bisogna scegliere se migliorare Mazara oppure no”.

Un processo, quello portato avanti dal giovane mazarese, che crea lavoro, migliora la vivibilità dei quartieri degradati e coinvolge realtà locali ed internazionali in una grande, collaborativa, sempre diversa esperienza di innovazione sociale. Buona fortuna ragazzi!

federica.misuraca@studbocconi.it

Related:  Social Media and Democracy: From Protest to Propaganda 
Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

%d bloggers like this: