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Interviews

L’Italia oggi riparte dagli enti locali…

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Silvia Profeti (NextPA)
Con la collaborazione di Alessandro Pirisi

Pubblica Amministrazione: due sole parole bastano per descrivere il motore della società. Non lo trovate affascinante? Io sì! In particolare sono appassionata del tema Smart City: ultimamente se ne parla spesso, senza riuscire a darne una definizione concreta che vada bene a tutti quanti.
Una città diventa Smart quando diventa capace di fornire ai suoi cittadini servizi essenziali come scuola, assistenza sanitaria, trasporti pubblici e un ambiente salutare in cui vivere, cercando al tempo stesso di essere efficienti e, si sa, guadagnare anche il consenso dei cittadini.

Al di là di tutte le critiche, in Italia ci sono città che stanno davvero cercando di rinnovarsi, tra le quali Novara, la mia città di residenza. Per capire come, ho fatto qualche domanda al Sindaco Andrea Ballarè.

La classifica di SmartCityExhibition 2013 ha visto Novara salire dalla 59° a 39° posizione come Smart Economy. A cosa pensa sia dovuto?

Penso che l’economia di un territorio possa prosperare solo se questo accoglie famiglie solide e imprenditori pronti ad investire; l’apparato amministrativo può agire come elemento di supporto con una più efficiente fornitura delle informazioni alle imprese. Per questo motivo noi abbiamo scelto di utilizzare il Cloud come mezzo di condivisione dei dati tra aziende dello stesso o di diversi settori, così come tra le aziende e gli enti pubblici: siamo stati il primo capoluogo di provincia in Piemonte a sfruttare la piattaforma Google Apps for Business, soluzione di Google Enterprise.
Oramai ci troviamo di fronte ad un contesto in cui è necessario digitalizzarsi per venire incontro alle esigenze di rapidità delle procedure delle imprese: a partire dallo scorso Settembre lo stesso SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) non accetta più istanze/moduli in forma cartacea ma solo telematica.

Nel contesto economico i Comuni hanno quindi due ruoli: rendere accogliente un territorio rispetto alle imprese che vogliono installarvicisi e garantire tempi rapidi per gli adempimenti burocratici.
Per quanto riguarda il primo aspetto, il nostro Consiglio comunale sta lavorando per riorganizzare la grande area industriale e logistica alla periferia di Novara, che risente positivamente della posizione geografica strategica: l’esistenza del CIM (Centro Intermodale Merci) conferma Novara come punto di snodo ferroviario sui corridoi Lisbona-Kiev e Genova-Rotterdam. Il nostro territorio, inoltre, è pronto ad accogliere iniziative imprenditoriali con un nuovo piano regolatore che permetta d’installarsi in 6/9 mesi e non anni: abbiamo già perso delle occasioni e non possiamo più permettercelo.
Qui entra in gioco il secondo aspetto: la digitalizzazione e l’utilizzo del cloud sono gli strumenti necessari per garantire tempi rapidi e certi, sempre nel rispetto delle norme. Dobbiamo essere più efficienti, non mancare di trasparenza e credibilità.

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Il Comune di Novara ha già compiuto grandi passi avanti verso la digitalizzazione. Quale pensa che sia l’impatto dell’uso delle nuove tecnologie sui livelli istituzionali locali, i diretti fornitori dei servizi al cittadino?

Fin dall’inizio abbiamo puntato sull’implementazione di nuove tecnologie per migliorare i servizi per il cittadino, rispondendo così alla duplice esigenza del contenimento dei costi e del miglioramento dell’efficienza dell’apparato burocratico.
Usando la piattaforma di Google il Comune si avvale di una molteplicità di strumenti quali Google Docs e Google Drive per la creazione, condivisione e archiviazione dei documenti e sistemi di gestione delle agende e comunicazione interna istantanea, utilizzati da tutto il personale. L’utilizzo del Cloud Computing ha consentito al Comune di realizzare ingenti risparmi.
Questi i progressi interni. In città, per esempio, abbiamo installato nei nuovi piloni della luce lampadine a LED, con lo scopo di controllarne l’accensione e lo spegnimento con un computer: in questo modo è possibile ridurre i costi diversificando l’intensità luminosa per aree della città e fasce orarie.

È vero, noi abbiamo spinto parecchio sull’informatizzazione, ma bisogna ricordarsi che i Comuni sono molto variegati: Novara ha subito un grosso impulso derivante dal fatto che l’attuale DG (P. Sironi) è un manager che arriva dal settore privato, in particolare da quello dell’ICT.
Per questo motivo è stato semplice adeguarci alle linee guida che oggi richiedono l’attuazione della fatturazione elettronica e dell’anagrafe unica: abbiamo implementato nuove modalità di pagamento online delle rette scolastiche e degli asili e la possibilità di richiedere e rilasciare certificati anagrafici via Internet. L’innovazione però è da ritrovare nella produzione del software GIT (Gestione Intersettoriale del Territorio), programma utilizzato per l’incrocio delle banche dati che abbiamo poi reso disponibile al Comune di Taranto, sostenendo la collaborazione tra gli enti locali.

E con questo software avete anche vinto un premio alla SMAU lo scorso ottobre, complimenti. Si è rivelato utile nella gestione della fiscalità locale, ora che voi Sindaci siete sempre più responsabili della raccolta dei tributi?

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In realtà, non ritengo si possa parlare davvero di fiscalità locale: noi Sindaci siamo i rappresentanti politici che rispondono dell’incasso dei tributi di fronte alla cittadinanza, ma sono i livelli governativi a decidere quali imposte devono essere versate.
Il nostro compito è, perciò, quello di definire l’importo effettivo dei versamenti, entro un margine di manovra che ci viene concesso, ma non possiamo considerare IMU, mini-IMU, TARI e TASI imposte locali nell’accezione formale del termine.

Per concludere, qualche insight sul suo rapporto con il Direttore Generale di Novara e sulle iniziative future?

Il nostro è un ottimo rapporto, anche in virtù del fatto che la sua sia una nomina fiduciaria. Ho scelto il dottor Sironi per la sua esperienza nel settore privato, ritenendo che fosse in grado di introdurre una mentalità innovativa; il lato negativo di scelte come questa, è che chi viene nominato necessita tempo per conoscere i meccanismi di funzionamento dell’apparato burocratico e all’inizio si può riscontrare qualche difficoltà.

Programmi per il futuro? Abbiamo appena avviato un progetto di mobilità sostenibile con il quale vorremmo portare Novara a divenire una città attenta all’ambiente, con più spazi pedonali e una ridefinizione degli spazi per il parcheggio: vogliamo “restituire la città al cittadino e non all’automobile”. Abbiamo avuto dei riscontri negativi dall’ultimo raporto di Legambiente e stiamo lavorando per cambiare la situazione.
Ultimo ma non ultimo, stiamo investendo molto nella ricerca per la creazione di un centro importante per le malattie autoimmuni e per lo sviluppo del settore chimico in vista di EXPO: nell’interland novarese abbiamo Novamont, azienda multinazionale che produce il Mater-Bi®, materiale biodegradabile usato per sacchetti e altri oggetti, sul quale si punta molto per il futuro.

La ringrazio molto per l’attenzione. Vuole aggiungere qualcosa per i ragazzi che leggeranno quest’articolo?

Sì. La Pubblica Amministrazione ha bisogno di nuove energie e nuove leve: persone che abbiano studiato, ma che vivano anche nel mondo reale; i burocrati di oggi hanno vissuto per anni in una realtà parallela in cui le decisioni venivano prese senza alcun coinvolgimento dei cittadini. Sono convinto che non ci debba essere un distacco tra il cittadino e colui che lo rappresenta (legittimato o meno): se ci fermiamo un attimo a riflettere capiamo che la Pubblica Amministrazione è l’azienda più grande del Paese, perchè i cittadini e le imprese sono i suoi clienti.
Il problema è che la buona volontà delle nuove leve non basta: ci troviamo di fronte ad una situazione di riduzione del numero di dipendenti pubblici, perciò vi è un basso turnover e a fronte di dieci persone che escono, entrano solo un paio di giovani. Penso siano necessari cambiamenti anche da parte del Legislatore.

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