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ENTERPRENEURSHIP DAY

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Storie di successi si raccontano in Bocconi

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È l’evento organizzato lo scorso 24 Novembre da parte di alcune associazioni studentesche interessate al mondo dell’imprenditorialità, in collaborazione con la Bocconi Alumni Association (BAA).

A condurre l’incontro, il Professor Enrico Valdani, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese in Bocconi, che illustra subito con una breve introduzione l’essenza della figura dell’imprenditore citando Keynes: “Gli imprenditori sono mossi da spiriti animali.”

Non ne emerge una figura puramente legata alla detenzione di fattori produttivi sotto forma di imprese attraverso cuicontribuisce a sviluppare nuovi prodotti e servizi, ma un individuo mosso dai sogni, che spesso ignora la parola “no” e che si eleva con costante perseveranza.

Uno degli ospiti è Azzurra Giorgio, Co-founder e CEO di Intervieweb che interviene sull’importanza dell’attitudine imprenditoriale. Come trasformare un’idea in una vera e propria impresa?  La mente umana è una fucina di idee, che per molti rimangono tali mentre l’imprenditore, con caparbietà ed una dose di fortuna, riesce a trasformarle in qualcosa di fattivo e concretizzare così la sua visione. Chi vuole intraprendere questa strada deve possedere coraggio, la capacità, di fronte a situazioni difficili, di trasformare la paura in consapevolezza così da valutare e utilizzare il rischio per trovare una via d’uscita.

Il focus si sposta poi sulla rilevanza dalla capacità innovativa, senza la quale nessuna azienda sopravviverebbe. Si usa dire che, in un’azienda, la prima generazione crei, la seconda goda e la terza distrugga. Ma Daryush Arabnia, executive marketing director and owner di Geico S.p.a., nipote del fondatore, racconta di come nel 2008, appena laureato, abbia cambiato “distruggere” in “innovare”. “Iniziare a lavorare in un momento critico di un’azienda tempra per la vita”, la Geico non ha lasciato il paese perché fare impresa in Italia è possibile e noi siamo la speranza perchè il paese esca dalla crisi, certo non ne risolleveremo le sorti lasciandolo. Non servono né il sistema né la classe politica, si deve ripartire dalla creatività per cercare nuove soluzioni.

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Non tutti possono fare impresa, anche se oggi l’abusata parola start-up sembra indicare una realtà accessibile a tutti coloro che sono in possesso di un’idea apparentemente utile. È davvero così facile creare un business di successo? Carlotta Cattaneo, membro del gruppo InnovaCtion Lab, associazione no profit che dal 2011 organizza corsi per studenti che vogliono toccare con mano la realtà imprenditoriale, spiega quanto sia erta la strada per il successo. “Tra il nascere e il diventare c’è l’hard-work!”  “ Gli investitori non guardano quasi mai all’idea, è più importante il lavoro che è stato fatto per svilupparla e a volte i finanziamenti vengono negati perché manca la fiducia nelle persone.” InnovaCtion Lab pone i giovani, in team muldisciplinari che raccolgono studenti di economia così come di medicina, di fronte ai problemi che si affrontano nel mondo imprenditoriale: costruire un prodotto, validarlo, incontrare i clienti e testarlo sul mercato. “L’imprenditoria non è un ambiente adatto a tutti, il 60% circa delle start up che riescono ad ottenere un primo finanziamento non riesce comunque a sopravvivere al “bagno di sangue”.

Dagli imprenditori si passa poi agli investitori e alle loro iniziative. Intervengono Lorenzo Allievi, Ceo di OltreVenture, società di investimento di capitali che accompagna lo sviluppo di imprese e progetti innovativi con l’obiettivo di raggiungere un positivo impatto sociale e la sostenibilità economica e finanziaria dell’iniziativa e Antonio Concolino, co-founder e Ceo di dPixel che spiega cosa spinge un investitore a finanziare un progetto imprenditoriale. Obiettivo? Cogliere l’unità e la determinazione del team prima di tutto, poi valutare l’idea applicandola al prototipo e cominciare il percorso guidato fino al primo euro di fatturato. Ultimo ospite è Francesco Ferri co-founder  e Ceo di Innext e BAA Enterpreneuship Topic Leader, la cui mission è quella di affiancare le aziende che vivono processi di cambiamento convertendoli in vantaggio competitivo. Entusiasta di vedere quanti giovani bocconiani abbiano la curiosità verso il mondo imprenditoriale più che manageriale, dà un consiglio: “È semplicemente quello che mi diceva sempre mio padre: fai tanta esperienza, più esperienza che puoi, e sii curioso. Infine, scopri il mondo e vai più lontano che puoi visto che per tornare indietro c’è sempre tempo.”

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