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Off Campus

#TiLSunday 15.03.2015

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Parte con oggi la prima uscita di #TiLSunday, rubrica domenicale a cura di Tommaso Di Vico in cui vi consiglieremo le letture più interessanti e particolari della settimana passata.

 

Vice UK pubblica un articolo sul nuovo terrore per le strade di Edinburgo: le gang criminali in giacca di tweed. Un turista canadese ha infatti denunciato alla polizia un attacco violento che ha molto stupito i detective locali, abituati a gruppi di delinquenti decisamente meno posh; ora ci si interroga se siano ragazzi di buona famiglia annoiati o rugbisti ubriachi delle squadre del centro. A un mese dal Fuorisalone è uno scenario decisamente inquietante.

 

È sparito Putin: dall’incontro con Renzi del 5 marzo non si hanno più notizie del presidente russo e a Mosca ci si chiede quale possa essere la causa. L’ ipotesi più popolare fino a poco tempo fa era che aspettasse in Svizzera un figlio dalla ex-ginnasta (ora parlamentare) con cui ha una relazione da un anno, poi gli ospedali elvetici hanno negato. Ha preso piede l’idea di un’operazione di chirurgia estetica finita male, ma in tanti parlano di problemi di salute più seri. A questi, il portavoce di Putin ha risposto in modo molto sobrio: “Sta bene, una sua stretta di mano potrebbe rompervi il braccio”.

 

Sul New York Times un ritratto di Tom Cotton, 37 anni e già cinque di guerra, due lauree a Harvard e ora il titolo di astro nascente dei Repubblicani. Il senatore dell’Arkansas è entrato in modo dirompente al centro del dibattito americano dopo che ha scritto di punto in bianco una surreale lettera ai governanti iraniani per dire loro di non fare accordi sul nucleare con Obama. A Teheran non l’hanno degnato di una risposta ma a Washington è riuscito a imporsi come voce radicale della politica estera repubblicana.

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Nei giorni delle riprese del nuovo film di James Bond sul Lungotevere, è passato inosservato un vero intrigo internazionale tutto romano. Sembra infatti che un agente dei servizi segreti nordcoreani sia sparito senza lasciare traccia dopo anni di vita nella Capitale con una copertura da dipendente di un’agenzia dell’ONU. A metà tra Dan Brown e Tom Cruise, il Foglio riporta l’incredibile vicenda della famiglia Su-Gwang, spie di Pyongyang con in curriculum anni di Unesco e World Food Programme.

 

Infine, l’ultima tappa della più grande gentrification italiana degli ultimi anni: il New York Times ha scoperto il Pigneto. Per la rubrica sui weekend fuori porta si propone una sorta di giro hipster per Roma: birre artigianali, panini a 9 euro, esibizioni di artisti giapponesi e infinite citazioni della Grande Bellezza.

 

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