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L’AUTO MANGIA BIOLOGICO

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di Michela Martina

L’energia elettrica come alimentazione delle nuove automobili

A inizio ‘ 900 nacquero i primi prototipi di automobili elettriche. In seguito, insieme alle auto dotate di batterie, comparvero anche le vetture a combustione che, per semplicità di rifornimento ed elevata autonomia, risultarono vincenti.

Negli ultimi dieci anni è tornato un certo interesse per le auto elettriche, ne sono esempi l’Opel Ampera negli USA e la Panda elettrica in Italia. Tali produttori d’ auto si servivano, però, di tecnologie da sempre utilizzate per l’avviamento dei motori termici. Tuttavia, è stato grazie all’evoluzione dei cellulari e dei pc che le batterie si sono così evolute con notevoli miglioramenti, quali pesi più contenuti, dimensioni più ridotte , potenze maggiori e prezzi più competitivi. Il vantaggio delle nuove batterie è indubbio: la possibilità di raggiungere un’autonomia tra i 500 e 600 chilometri.

Dalle più recenti ricerche delle principali società di consulenza, quali McKinsey e Deloitte, emerge un   forte interesse verso l’auto elettrica da parte dei consumatori. Ad oggi, il consumo di energia per percorrere 100 chilometri è di circa 1.50-2 euro. Una cifra davvero interessante, se confrontata con i prezzi delle tradizionali benzina e gasolio.

Naturalmente, tutti i costruttori hanno investito molti capitali nella produzione di motori tradizionali. Un così grande cambiamento, tuttavia, permette l’ingresso nel mercato a nuove aziende, quali, ad esempio, Tesla, Google ed Apple. Tesla, nata nell’ambiente altamente tecnologico della Silicon Valley, è stata la prima a specializzarsi nella produzione di modelli totalmente elettrici.

E’ notizia recente che Google abbia presentato un modello di auto che si guida da sola. Interesse per l’auto elettrica è stato mostrato anche dal gigante Apple, come attesta il progetto noto come “Titan”. Il colosso dell’IT avrebbe ingaggiato una sfida con Tesla. Pare che siano stati offerti posti ben remunerati ad alcuni ingegnieri di Tesla.

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I recenti dati trasmessi dall’ACEA (Associazione dei Costruttori Europei di Automobili) confermano che le preferenze degli europei si stanno orientando verso forme alternative e più “green” di alimentazione. Di certo la notizia che in Cina ogni giorno muoiano 4000 persone per smog ed inquinamento allarma. Nelle grandi città si registrano tassi troppo elevati di CO2 emessa dai motori a scoppio e di concentrazione di polveri sottili, specialmente in centro. Il recente scandalo di Volkswagen dimostra che deve essere molto costoso ridurre le emissioni. Altrimenti non avrebbero preso in considerazione come alternativa la frode compiuta. Con l’auto elettrica ad emissioni zero non si sarebbero verificati tali problemi. Un altro vantaggio offerto dalle vetture elettriche è il complessivo risparmio di energia, superiore al 30%, per l’intero ciclo di produzione, utilizzazione e smaltimento , come dimostra l’Ente indipendente nazionale CIVES-CEI. Il processo di affermazione definitiva sul mercato  delle auto elettriche è, però, complesso. Si sente spesso parlare della mancanza di colonnine di ricarica, ma basterebbe che fin da subito venissero attrezzate zone utilizzate per soste prolungate, quali parcheggi privati, a pagamento e presso gli uffici. Con l’aumento di auto elettriche in circolazione in futuro si potrebbero diffondere anche stazioni di ricarica ad alta energia, molto costose, ma in grado di ricaricare le batterie in soli 10-15 minuti.

La mobilità sostenibile nasconde poteri straordinari. Una simpatica ricerca, effettuata dall’inglese KBB.com, ha rivelato che ben il 76% delle donne apprezzerebbe molto essere trasportata dal compagno su un’auto ibrida o elettrica, sinonimo di modernità e rispetto dell’ambiente. Ci sono dun que temibili concorrenti delle auto sportive, da sempre oggetto di ammirazione da parte del mondo femminile.

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Se si vuole anche solo essere notati per originalità ed attenzione per l’ecosistema l’auto elettrica è la scelta giusta. Il car sharing elettrico può, comunque, essere un valido “assaggio “ per questa nuova forma di alimentazione, una dieta povera di gas di scarico.

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