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INNOVAZIONE E CAMBIAMENTO : COME SFIDARE LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE?

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Con Next PA si discute di Europa, Italia e imprenditorialità

GIOVANI-E-LAVORO_largeDi Beatrice Ballestrero  e Lisa Di Giuseppe 

71000 persone, il 44,2% della popolazione compresa tra i 15 e i 25 anni. Questi i dati sulla disoccupazione giovanile da cui muove l’incontro “Giovani e disoccupazione: modalità d’inserimento e crescita fra settore pubblico e privato” organizzato dall’associazione studentesca NextPA in Bocconi. Una discussione approfondita tra i rappresentanti dei principali attori della scena politica italiana ed europea, arricchita dall’intervento del Professor Nicola Bellé e dell’imprenditore Francesco Pozzobon.

Verso dove ci si può orientare se non c’è lavoro in Italia?

La vicepresidente del PPE, Lara Comi, risponde: “In Europa. Se per un giovane italiano la prospettiva più appetibile è lasciare il paese, può guardare ai vicini, l’Austria ad oggi è uno degli stati che offre più attrattive agli imprenditori. L’UE finanzia start up e piccole imprese emergenti con 15 milioni stanziati ogni anno e offre, inoltre, 3000 posti tra stage e contratti a tempo determinato.”

Quali sono stati, ad oggi, i risultati dell’iniziativa europea Garanzia Giovani?

Risponde Rizzetto (deputato M5S): “Garanzia Giovani è un progetto di incoraggiamento dell’iniziativa imprenditoriale degli under 29 che il Parlamento aveva approvato all’unanimità, ma si è scontrato con una realtà in cui i cospicui fondi stanziati dall’UE a favore dell’Italia sono rimasti “incastrati” nel processo distributivo al livello regionale e dei centri dell’impiego, non dotati di strumenti adatti ad affrontare tale compito in maniera efficiente.”

Ribatte Benifei, PSE (membro della Commissione Lavoro del Parlamento europeo) : “Intanto bisogna sfatare un’errata lettura della Garanzia Giovani. L’iniziativa non è nata per creare lavoro bensì per incrementare il valore del capitale umano in un sistema anacronistico e facilitare l’incontro tra domanda e offerta. Si rivolge soprattutto ai giovani scoraggiati che non credono di poter trovare un sostegno nella pubblica amministrazione e non cercano relazioni con il mondo lavorativo. Per raggiungere tali obiettivi è necessaria la collaborazione con le aziende e la creazione di un network internazionale anche a partire da esperienze universitarie, come il programma Erasmus, al fine di portare l’Unione Europea oltre gli interessi strettamente economici e dar vita ad una vera comunità.”

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Quali attrattive offre ai giovani una carriera nel pubblico impiego in Italia?

Il professor Bellè, Professore del dipartimento di Analisi delle Politiche e Management Pubblico, in Bocconi, parla del dimagrimento indiscriminato del settore pubblico a cui si è assistito nel paese e che ha colpito enti virtuosi forse più di quelli overcrowded. “L’Italia ha bisogno di due piani d’intervento: innanzitutto sfatare con i fatti gli stereotipi, rendere la pubblica amministrazione attraente per i giovani talenti che non la considerano una proposta professionale convincente e capace di offrire una carriera di respiro internazionale. In secondo luogo, andrebbe rivoluzionato il concorso pubblico su modello di quello europeo, che porti all’assunzione non solo di chi ha le conoscenze ma di chi sa trasformarle in azione.”

Quali i progetti già presenti in Italia per sostenere l’innovazione sociale e l’imprenditoria giovanile? 

Risponde Francesco Pozzobon, coordinatore di ItaliaCamp, organizzazione dedita ad incoraggiare le startup attraverso la collaborazione sia a livello orizzontale, con il connubio università-aziende, sia verticale operando con i vertici della politica.

“La sfida del nostro tempo è superare gli ostacoli posti ai giovani da un mercato del lavoro costretto dalle norme burocratiche e cambiare verso, sfruttare gli aspetti positivi delle esperienze imprenditoriali pregresse e trarne ispirazione per il futuro suscitando l’interesse della collettività. Bisogna fregarsene degli stereotipi e con voglia e determinazione partire dal reale per fare qualcosa di diverso.”

Una serie di idee è stata lanciata, discussa e commentata dal professor Del Conte, docente di diritto del lavoro e moderatore del dibattito. Il problema della disoccupazione giovanile va affrontato a più livelli. Garanzia Giovani è uno strumento da valutare in base alle sue reali potenzialità e se caricato di troppe aspettative apparirà sempre fallimentare. La società deve fare uno sforzo prospettico, considerare il mondo dal punto di vista di tutti, diffidare di chi ritiene di avere la “formula magica” perché questa rispecchierà solo la sua parziale opinione. Il primo passo per raggiungere l’ obiettivo è incrementare l’interesse di tutti nei confronti delle istituzioni e dell’Europa. La soluzione al problema italiano deve invece partire valorizzando le principali risorse del paese con una collaborazione tra i vari enti per renderlo più attrattivo e mutare la concezione di chi vede nella pubblica amministrazione il principale nemico dell’iniziativa privata.

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beatrice.ballestrero@studbocconi.it

lisa.digiuseppe@studbocconi.it

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