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Il prezzo di un’Italia fuori dal Mondiale

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Buffon Italia Svezia

di Federico Bonezzi

A volte, la storia si ripete. A distanza di 60 anni dalla sconfitta subita dall’Italia 2-1 con l’Irlanda del Nord, gli Azzurri si vedono esclusi dal torneo calcistico per eccellenza. Si tratterà davvero di “un’apocalisse”, come è stata definita dall’ormai ex presidente della FIGC Carlo Tavecchio?

 Al di là della cocente delusione sportiva, diventa ora rilevante fronteggiare le pesanti implicazioni economiche della vicenda, focalizzandosi in particolare sulla questione dei diritti tv. Si consideri lo 0-0 con la Svezia di lunedì 13 novembre: 15 milioni di tifosi (48,4% di share) collegati alla Rai per sperare nel miracolo degli Azzurri. Per farsi un’idea ulteriore degli introiti economici generati dal Mondiale per i servizi di broadcasting, basta consultare i dati della precedente edizione: è riportato un guadagno di circa 40 milioni per Sky e 70 per la Rai (Sole 24 Ore). Si sono raggiunti 1,2 miliardi di telespettatori totali a livello mondiale per l’Italia in Brasile ed è stata rilevata una media nazionale di 8 milioni, con un picco di share che ha sfiorato l’81%. Si tratta certamente di una cifra preziosissima per un settore, quello della tv in chiaro, che sta attraversando una forte crisi. Numeri che saranno in netto calo durante la prossima estate russa e, facilmente, si registrerà un taglio dei 28,7 milioni pagati dalla Rai alla FIGC per accaparrarsi i diritti degli azzurri durante Brasile 2014. Sembra che anche Mediaset abbia mostrato interesse per le edizioni di Russia 2018 e di Qatar 2022, stanziando un fondo di 130 milioni. Sul fronte Rai si parla di una cifra pari a 120 milioni, previsti in bilancio per la prossima stagione calcistica, per trasmettere in chiaro le 25 partite migliori e girare a Sky i diritti dell’intera competizione per 40 milioni. Tuttavia, queste erano le cifre prima del triplice fischio di San Siro. A rimetterci, al di fuori dei confini nazionali, sarà la Fifa stessa. Infatti, prima dello 0-0 con gli svedesi, i diritti televisivi per le tivù in chiaro avevano un prezzo di cartellino pari a 165 milioni, operazione che vedeva Mp&Silva nel ruolo di advisor. Sono bastati 2 tempi regolamentari e cinque minuti di recupero per abbassarne il costo: si parla ora di 40 milioni. Insomma si prospetta per la Fifa una perdita di circa 100 milioni, con l’uscita della nazionale che rappresenta l’11% del pil del calcio mondiale.

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“Per noi è un danno enorme. Il mondiale di calcio sarebbe stato il nostro grande obiettivo.” Così commenta quanto accaduto il direttore di Rai Sport Gabriele Romagnoli. Staremo a vedere come i principali broadcasters riusciranno ad affrontare una stagione televisiva “Azzurro tenebra”.

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