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Promozione e sostegno alla lettura o alle librerie?

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Il 5 febbraio scorso, il Senato ha approvato all’unanimità un disegno di legge che titola “Disposizioni per la promozione e il sostegno alla lettura”. Viene dunque da chiedersi: c’è un problema di accesso e fruizione della lettura in Italia? E in caso affermativo, le misure contenute nel disegno di legge come intendono affrontarlo?  

Secondo Istat, nel 2018, il 40.6% degli italiani hanno letto almeno un libro nell’ultimo anno per motivi non scolastici o professionali. Un dato in continuità con il trend decrescente partito dal 2012, quando erano il 46.1%. A livello demografico, è positivo il fatto che la percentuale di lettori sia più alta nella fascia d’età 15-17, attestandosi al 54.5%, ed è ancor più confortante che fra i giovani la percentuale di lettori sia aumentata rispetto al 2016.

Spostandoci sul lato dell’offerta, sono state pubblicate 75.787 opere nel 2018, in aumento dell’1.1% rispetto al 2017. I canali di distribuzione ritenuti più efficaci dagli editori sono le librerie indipendenti e la vendita online, che registrano una quota sulle vendite totali del 69% e del 24%, rispettivamente. La quota di vendite online è in costante crescita, ma questo va a scapito soprattutto della grande distribuzione piuttosto che delle piccole librerie che hanno sì perso quote di mercato, ma continuano a essere preferite dai lettori per via della loro atmosfera e della prossimità fisica (AIE).

Questo ci porta al disegno di legge del 5 febbraio scorso, che sembra essere tutto a vantaggio delle piccole librerie, messe in crisi dai forti sconti applicati dai colossi del web. Lo Stato interviene a gamba tesa, modificando dal 15% al 5% il limite massimo degli sconti ordinari e introducendo la possibilità per le librerie di fare promozioni in mesi prestabiliti dal ministero, che prima era riservata ai soli editori. Chiaramente, la logica sottostante è quella di limitare le catene dei grandi editori e i rivenditori online, che a differenza delle piccole librerie possono permettersi sconti sostanziosi. D’altra parte, gli oltre 4 milioni di euro stanziati dal governo comprendono anche l’istituzione di una Card Cultura da 100 euro per l’acquisto di libri per le famiglie più disagiate e il finanziamento delle biblioteche scolastiche.

Un disegno di legge con luci e ombre: comprende alcune misure positive, ma alloca le risorse in modo frammentario e interviene nel mercato in modo drastico e privilegiando chiaramente un solo canale di distribuzione, le librerie, che sembra già essere quello preferito dai consumatori. Arginare, a colpi di decreto-legge, un fenomeno globale come quello dell’e-commerce per favorire i piccoli commercianti sembra futile: il governo dovrebbe piuttosto occuparsi di stimolare  l’interesse per la lettura investendo cospicuamente e in modo unitario nell’istruzione e non adottando provvedimenti poco coerenti e dispersivi. Nel libro di Tortuga, “Ci pensiamo noi” si analizza a fondo il rapporto fra i giovani e la cultura e le politiche adottate sinora in questo senso.

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Think tank di studenti, ricercatori e giovani professionisti nel campo dell’economia e delle scienze sociali. Elaboriamo ricerche e analisi su temi economici e politici, sviluppiamo proposte di policy e collaboriamo con istituzioni, politici, portatori di interesse e aziende offrendo un supporto professionale nell’ambito del policy-making.

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