Tra i molteplici temi su cui i partiti politici si stanno confrontando in vista delle elezioni per il rinnovo del Parlamento del 25 settembre 2022, uno in particolare potrebbe sicuramente essere di grande interesse per i lettori di questo giornale: stiamo parlando di istruzione universitaria e ricerca. In questo breve articolo confronteremo le proposte che le principali forze politiche hanno incluso nei loro programmi elettorali in materia.
Nel Programma del Movimento 5 stelle sono 3 i principali punti rivolti al mondo universitario: l’aumento dei fondi a favore di studenti, ricercatori e personale tecnico e amministrativo, l’impegno nel favorire l’accesso aperto ai risultati delle ricerche e la riduzione del numero chiuso per l’accesso all’università. È anche proposto il riscatto gratuito della laurea, inteso come incentivo per favorire lo studio universitario.
Il Partito Democratico apre la parte dedicata all’istruzione del suo programma sottolineando il basso numero di laureati e gli investimenti ridotti e, per questo, si impegna ad aumentare i fondi per rafforzare il settore. In particolare, la proposta è quella di potenziare l’edilizia universitaria e consolidare le risorse per il reclutamento del corpo docenti. Inoltre, per meglio garantire il diritto allo studio, si propone di innalzare la no tax area. Sempre per sostenere gli studenti negli studi, è proposto un contributo affitti di 2.000€ destinato a universitari e lavoratori under 35. Sempre in riferimento all’ambito della formazione, il partito guidato da Letta propone l’obbligo di retribuzione per gli stage curricolari e l’abolizione degli stage extra-curricolari (esclusi quelli attivati nei 12 mesi successivi alla conclusione di un percorso di studi). Infine, nel programma è anche presente una proposta largamente condivisa dagli studenti: una nuova legge per il voto fuorisede.
Azione sottolinea, come anche il PD, gli scarsi investimenti ed i pochi iscritti. Per quanto riguarda le proposte, il primo punto del programma in materia di istruzione universitaria è il sostegno agli studenti fuorisede, supportandoli per quanto riguarda la residenzialità. Altro obiettivo che il partito di Calenda si pone è incrementare l’attrattività internazionale, aumentando i corsi offerti in lingua inglese e reclutando più docenti stranieri negli atenei italiani. Sempre in merito al corpo docente, la proposta è di migliorare il sistema con particolare attenzione alla parità di genere e all’assunzione di ricercatori e professori giovani. Nel campo della ricerca, invece, la proposta è quella di aumentare gli investimenti per raggiungere i livelli di spesa della media europea. Infine, possiamo citare la proposta che mira a rafforzare i servizi di orientamento volti a favorire la transizione verso il mondo del lavoro attraverso una maggiore cooperazione tra istituzioni scolastiche ed imprese.
Il centro-destra (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi Moderati) propone, nell’accordo comune di programma, l’ammodernamento dell’edilizia scolastica, facendo anche riferimento alle residenze universitarie. Oltre a questa prima misura, è menzionata la necessità di incentivare i corsi universitari per le professioni STEAM, ovvero le discipline scientifico-tecnologiche quali scienze, ingegneria e matematica. Per quanto riguarda gli investimenti, è proposto l’aumento dei fondi per la ricerca e delle risorse a sostegno di studenti meritevoli e incapienti. Per proposte più dettagliate, è necessario fare riferimento ai programmi dei singoli partiti. La Lega, ad esempio, riconosce le criticità del sistema universitario e avanza diverse proposte: il rimborso parziale delle tasse agli studenti in regola con gli esami, l’introduzione dello stipendio dello studente per chi è in corso e con una media di eccellenza in lauree STEM ed, infine, il rafforzamento dell’autonomia degli atenei.
Queste le principali idee, sarà ora interessante seguire come i partiti che faranno parte del nuovo esecutivo si impegneranno per concretizzare le diverse proposte. L’auspicio è che l’università e la ricerca ricevano l’attenzione dovuta all’interno dell’azione di governo.
My name is Pierfrancesco Urbano, I am currently studying International Politics and Government in Bocconi. I grew up in Bologna, but now I live in Milan. I’m interested in international relations and politics, but I’m also passionate about art, theatre, and humanities. I see journalism as a way for me to be actively engaged in the society and in its political and cultural dimensions.