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Sulle spalle di un gigante: dono, donare, donarsi nella Roma di Seneca

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Cosa significare donare sé stessi agli altri? Può l’opera di un grande come Seneca essere utile per comprendere le radici di una società civile ben salda? I principi alla base dell’altruismo, della gratitudine e in ultima istanza del volontariato sono stati tracciati anche nella civiltà romana, da un filosofo, drammaturgo e uomo politico straordinario.  

“Il volontariato è una straordinaria energia civile che aiuta le comunità ad affrontare le sfide del tempo e le sue difficoltà. Rinsalda i legami tra le persone, è vicino a chi si trova nel bisogno, riduce i divari sociali, promuove l’accoglienza e la sostenibilità” 

Così il presidente Mattarella descrive l’importanza del donarsi per gli altri, per molti nel nostro paese ormai motivo di vita, per l’intero Paese, fondamento di una società civile dai legami ben saldi.  

In maniera forse inaspettata, le radici di questo pensiero sono, in parte, nella Roma di Lucio Anneo Seneca. Dono, donare e donarsi: i paradigmi di come intendiamo oggi il concetto sono stati gettati pochi anni dopo l’anno Zero. 

DONO  

Nella società delle mores romane, il concetto di beneficium è utilizzato per riferirsi alla relazione tra donatore e ricevente. Per Seneca, ma anche per Cicerone, il beneficium è inteso come la fondazione delle relazioni e dei rapporti interpersonali. Eppure, se per l’avvocato il beneficium non può prescindere dal concetto di utilità per la comunità, per Seneca la reciprocità può essere solo garantita dai principi di benevolentia (intesa come devozione e affetto) e amor soli.  

Così, il dono è ciò che soddisfa il bisogno di appartenenza, posto sul terzo scalino della piramide di Maslow, la gerarchia di bisogni ideata dallo psicologo omonimo per giustificare lo sviluppo umano.  In base a questo modello, soddisfare i bisogni di ordine inferiore è condizione necessaria per raggiungere appieno quelli di ordine superiore. Così, fermarsi al terzo scalino equivarrebbe ad avere un’esistenza a metà, incompleta, non pienamente realizzati i bisogni che rendono un uomo tale.  

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DONARE 

Nel contesto dell’Antica Roma, donare è una questione che non solo getta le basi dei legami della società: donare crea un obbligo nel ricevente, il quale deve ricambiare al più presto, per evitare il rischio di essere tacciato di ingratitudine. Seneca per la prima volta affronta la questione introducendo un concetto riconducibile all’ideale di altruismo: “A renderci più lenti nel fare del bene non deve essere la gran quantità di ingrati”, perché donare senza ricevere nulla in cambio porta a guadagnare virtù e sapienza. 

DONARSI 

Per il mondo cristiano, vocazione è “la chiamata di Dio ad abbracciare la vita religiosa”. Eppure, il termine può avere ben altre sfaccettature: in ultima istanza è un’emozione totalizzante che induce a compiere determinate e precise scelte di vita. Seneca ammonisce che è necessario che “l’anima deve trovare quel bene solum suo” affinché essa possa incamminarsi sulla via della felicità, che non può che risiedere nella virtù. Donare sé stessi agli altri è una vocazione, una missione che molti scelgono di rendere la propria vita.  

Così ci ricongiungiamo a esperienze come il volontariato: scegliere di donare il proprio tempo, donare il proprio sorriso e le proprie energie, una scelta che, fin dall’epoca antica permette di rinsaldare relazioni interpersonali, amicizie, conoscere se stessi, conoscere gli altri e il mondo attorno a sé.  

Milano di notte è una città completamente diversa: non solo per le centinaia di club, la musica commerciale, i drink e il divertimento assicurato. Fare un giro in Duomo di notte è uno spettacolo demoralizzante, struggente, che a tratti fa sentire impotenti. La Galleria del Corso Vittorio Emanuele, di giorno ingombrata di turisti, clienti e indaffarati lavoratori, la sera è riappropriata dagli ultimi, quelli che la fiumana della società ha lasciato indietro.  

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Sono oltre 100 le associazioni di volontari che, senza chiedere nulla in cambio, dopo lunghissime giornate, colorano le notti Milanesi, dedicandosi a rendere anche solo per qualche minuto migliore la vita di queste persone. Un tè caldo, una chiacchierata, un sorriso. L’inizio di un rapporto e di un’amicizia che in tanti casi dura per anni, che in alcuni casi riesce a portare qualcuno fuori dalle strade, a donargli il conforto di una casa e di un lavoro. Il volontariato sono relazioni sociali. E le relazioni, la forza dei legami, sono ciò che ha il potere di cambiare davvero le cose. Risalendo alle origini, ringraziamo Seneca di aver gettato le basi di tutto ciò. 

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Just an ordinary girl who got her University wrong and should have studied literature instead. Originally from Bari (Italy), I am now a first-year BIG student. I am incredibly passionate in politics, philosophy, literature, economics but it would be more correct to say that I mostly die of curiosity for everything that happens around me: my challenge is to try to put all the emotions the world  unleashes in me into words.   

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