Ho deciso di restare a Milano, nonostante la chiusura dell’università e le restrizioni in corso. Non è mai stata così affascinante.
Milano è tutta nuda, come
fanciulla, nasconde i brufoli
sotto un manto di foglie
e dice
ascolta
nel tonfo di una pigna domanda
abbraccia
ha bisogno di noi
ma di un noi
un po’ diverso
di un nostro sentire più antico
dei nostri sguardi promessi
del tocco audace di un bimbo
curioso della melodia del mondo.
Non punge più
il ticchettio dei miei passi
e respira Terra,
bianca tela di misteriosi intrecci
di sentieri infiniti oscuro gioco,
e tratteggia Terra
le nostre traiettorie segrete,
il teorema
dello sbocciare di un fiore
in ogni umana convergenza,
in ogni incrocio
ballerino
di occhi distratti
in cui s’addensa pavida
la favilla del vulcano
e sui visi coperti
le pupille gorgogliano
il canto delle nostre battaglie.
Milano è nuda del rumore del tempo,
spoglia della fatica dei secondi
per stare dentro ai minuti
stretti stretti, in sessanta
in uno scricchiolio
che ci appartiene poco.
Si è vestita
di un mantello grigio
del sussurro del vento d’autunno
e sento il suo richiamo
nella corsa di un cane che gioca
nella stretta del seme al terreno
nel silenzio al centro del parco
nella vittoria del plenilunio
una sera d’ottobre.
Abbiamo solo gli occhi
per sentirla
irrompere e arruffare le nostre
solitudini terrestri
e magnetizzare le anime
e raccoglierle quanto basta.
Un metro
preziosa distanza in cui
risorgere
assieme a ogni filo d’erba
seguire il viaggio del seme
aprire le braccia al cielo
accorgersi che è grigio.
La prima goccia di pioggia
il più rosso degli aceri
il loro intimo incontro.
Solo occhi
tempo del respiro
respiro del tempo
a Milano
mancava
Meraviglia.
Born in 2000, she started talking and rebelling very early and never stopped. Currently an ACME student, in the free time she enjoys writing, philosophising and listening to techno.