Tutti ne parlando, tutti li utilizzando e sembra che tutti stiano guadagnando grazie agli NFT. Ma come si creano e, soprattutto, come si vendono questi “gettoni digitali”?
Tutti noi (o quasi) abbiamo sentito parlare di Nyla Hyes, la dodicenne diventata milionaria vendendo NFT e tutti noi (o quasi) abbiamo pensato di seguire le sue orme, almeno per un minuto. Ma cosa sono esattamente gli NFT? Come si creano? Ma, soprattutto, come si vendono?
NFT è l’acronimo di Non-Fungible Token, ovvero “gettone digitale non fungibile”. La differenza tra un oggetto fungibile ed uno non fungibile è che il primo può essere facilmente sostituito con una copia dello stesso o con qualcosa di simile, mentre il secondo è unico e irreplicabile, poiché porta la firma di chi lo ha creato e non può essere in alcun modo sostituito. Qualsiasi oggetto digitale può essere un NFT, da un disegno a un articolo, da una foto a un audio: pezzi unici, il cui certificato di proprietà è intrinseco.
Alla base di tale prodotto vi è la tecnologia Blockchain che, stando alla definizione fornita da IBM, è un vero e proprio registro contabile, condiviso tra i partecipanti alle transazioni e immodificabile. Tale tecnologia consente la tracciabilità dei beni scambiati e, riducendo i rischi e i costi per le parti coinvolte, ha posto le basi per la nascita di tali “gettoni”. È bene specificare che l’acquisto di un Non-Fungible Token non corrisponde propriamente all’acquisto dell’opera stessa, bensì all’acquisto della possibilità di rivendicare un diritto di proprietà sull’oggetto tramite un protocollo conosciuto come smart contract che certifica l’esecuzione di un contratto e, in questo caso, di un’avvenuta transazione.
Ma veniamo al dunque: come si creano gli NFT e come si vendono? Per avere un NFT è necessario innanzitutto creare un’opera digitale, ovvero l’opera che verrà successivamente venduta e scambiata. Successivamente, il primo passo è quello di creare un crypto-wallet sul quale depositare gli NFT o la criptovaluta necessaria per l’acquisto e lo scambio degli stessi. Tra i molti siti per creare uno di questi “portafogli” vi è Metamask che, come molti altri, si avvale della Blockchain Ethereum. Una volta creato il proprio wallet, è possibile vendere e acquistare NFT su un apposito marketplace, come ad esempio Opensea, che è tra i più celebri. Su questa piattaforma, dopo aver effettuato l’accesso con il proprio wallet, si potranno caricare le proprie opere digitali, che saranno così automaticamente trasformate in Non-Fungible Token ed esposte a tutti gli altri utilizzatori della piattaforma, come in un vero e proprio negozio. Al creatore verrà anche chiesto il numero di repliche che vorrà realizzare della sua opera, determinando dunque il grado di unicità ed esclusività della stessa. Una volta creato l’NFT è possibile metterlo in vendita stabilendo un prezzo fisso oppure un prezzo di partenza per una successiva asta. Benché la creazione e la messa in vendita degli NFT sia completamente gratuita, per completare la realizzazione del primo “gettone” e convalidare l’account dell’utilizzatore, sarà necessario pagare una piccola somma, generalmente una frazione di Ethereum, che poi però non verrà più richiesta. Tale prezzo dipende dalla congestione della piattaforma e dal numero di transazioni presenti in quel momento: se la piattaforma è molto trafficata, è possibile che venga richiesto anche l’equivalente in criptovaluta di 70 o 80 dollari. Dopo la convalida, l’NFT sarà pronto e visualizzabile nel negozio digitale collegato all’account, disponibile a tutti i potenziali acquirenti.
Nonostante le applicazioni di questo nuovo tipo di tecnologia siano molteplici, essendo essa la base di una vera e propria rivoluzione del mercato dell’arte, è importante anche prestare attenzione alle possibili insidie che si celano dietro l’apparente semplicità, come ad esempio il periodo di grande speculazione che gli NFT stanno vivendol. Inoltre, per coloro che non hanno uno spiccato senso artistico, è opportuno menzionare il fatto che gli NFT possono essere considerati anche degli investimenti e che, sui relativi marketplace, è possibile acquistarli e venderli in base al loro valore, naturalmente utilizzando la relativa Blockchain.
Le iniziative che si basano su questa tecnologia sono molteplici. Il Metaverso è sicuramente tra le più celebri, per il quale numerosi brand hanno creato NFT di vestiti o accessori, che i fruitori di questo nuovo mondo potranno utilizzare. Un altro esempio interessante è FlyFish, il primo ristorante per accedere al quale sarà necessario acquistare i loro Non-Fungible Token, avendo così accesso a delle degustazioni culinarie esclusive. Tutto sembra far pensare che gli NFT saranno sempre più popolari e indispensabili in futuro, ma chi saranno i prossimi e le prossime Nyla Hyes tra di noi?
I’m an Economics and Management student at Bocconi University, coming from Puglia. I’m interested in all forms of art, cinema, literature and culture.