Intervista a Jacopo Loredan, direttore di Focus
di Francesca Sofia Cocco
Da giovedì 8 a domenica 11 novembre si è tenuto Focus live, il primo festival organizzato dal mensile di scienza, sociologia e attualità, al Museo della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci. Inaugurato da Piero Angela, pioniere della divulgazione in Italia, ha attirato persone di tutte le età grazie alla ricca proposta di conferenze, workshop, dibattiti, spettacoli, laboratori e installazioni interattive, tenute dai grandi del settore, come l’astronauta Umberto Guidoni o il fisico Guido Tonelli, e da personaggi pop, come la cantante Annalisa Scarrone o lo chef Chicco Cerea. Le tematiche trattate rappresentano le sfide del mondo di oggi e che ci attenderanno in futuro: dall’intelligenza artificiale al riscaldamento globale, dal mondo del web al cibo di domani. Noi di Tra i leoni abbiamo incontrato Jacopo Loredan, direttore della testata dal 2014.
Quattro giorni di incontri che omaggiano la scienza in tutte le sue forme, sulla scia del Festival della scienza di Genova. Com’è nato Focus live?
«Si è trattato di una maratona: circa quattro anni fa abbiamo iniziato a pensarci, tre mesi prima abbiamo iniziato a lavorarci e a organizzare gli appuntamenti. Come una squadra, ognuno di noi si è occupato di una parte dell’organizzazione».
Oltre 15 mila visitatori: vi aspettavate questo successo?
«Abbiamo osservato una bella atmosfera: la gente si sedeva per terra perché non c’erano abbastanza sedie e questo ci ha da subito dimostrato un grande interesse. L’anno prossimo lo rifaremo. Io vorrei lasciare qualcosa a Milano quindi, probabilmente sempre in collaborazione con il museo, lo riproporremo qui ma stiamo già pensando di portare l’iniziativa in altre città d’Italia».
Qual è il futuro della divulgazione scientifica?
«Sinceramente, riesco a pensare a stento al presente della divulgazione scientifica. Un suo rilancio passa anche attraverso queste iniziative: abbiamo bisogno di uscire dallo schermo. E questo non vale solo per la scienza, ma per tutti gli ambiti, come l’economia».
Effettivamente il problema delle fake news non potrebbe essere più attuale.
«Penso che ci si stia allontanando sempre di più dal buon senso: dal web esce fuori di tutto. Stiamo per certi versi coltivando il piacere di tornare agli stregoni e alla magia. L’incontro con il fumettista Zerocalcare è stato significativo sul tema perché è stato in Siria nelle città assediate dall’Isis a documentare e comunicare quello che succedeva proprio come un giornalista».
Qual è il segreto informare in maniera efficace?
«L’astronomo Massimo Tarenghi mi ha detto: “Dovete essere complessi ma allo stesso tempo chiari”. Non potrei essere più d’accordo: l’importante è conoscere le cose ed esprimerle chiaramente, non per forza bisogna essere semplici».
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