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Cultura + Italia = Culturit

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culturitDi Eleonora Recupero

Si potrebbe definire il sinonimo del sostantivo “Italia” come “arte”. Arte nei musei, per le strade, una forma di ossigeno che respiriamo giornalmente alzandoci la mattina e scorgendo dalla finestra un paese dalle mille sfumature.

Italia: culla di un patrimonio artistico ambito in ogni angolo del globo, sede di opere inestimabili, capitale culturale per eccellenza. Si parla della fascinosa Fontana di Trevi, dell’imponenza del Colosseo, della maestà Duomo di Milano, della curiosa torre di Pisa, una lista pressoché infinita. Nel citare tali monumenti vi è il rischio di cadere nel “cliché”, nella banalità, o comunque di rientrare in un’ottica turistica; è da sottolineare che sul territorio italiano l’arte è ovunque. Il paesino sperduto pugliese, la galleria nascosta e mai scoperta: esistono luoghi e scenari invisibili. Per scelta? Possibile. Per un’assenza di mezzi ed inefficienza imprenditoriale? Molto probabile. Il nostro è un paese la cui priorità dovrebbe basarsi sulla propagazione dell’immane numero di beni culturali presenti sul territorio. Si tratta quindi di scovare una formula vincente: l’unione dei beni culturali e l’economia, sviluppando quindi uno spirito imprenditoriale rivolto al mondo della cultura. Un’affermazione apparentemente scontata ma decisamente sottovalutata, ed è per questo che nasce Culturit.

Culturit rappresenta il punto di appiglio per quella che è la valorizzazione dei beni e delle attività a sfondo artistico con un approccio manageriale, un network nazionale di associazioni di consulenza socio-culturale non profit costituito da studenti universitari che nel contribuire a tale progetto sviluppano workshops, business games, marketing, business plans e programmi di consulenza basandosi su quelle che sono le piccole realtà del panorama culturale italiano e che necessitano sia di incentivazione che di sostegno.

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Ci si rivolge per esempio a piccoli enti, privati o pubblici, centri sociali e giovanili, musei, teatri. Si parla di studenti pronti a risollevare quello che potrebbe e dovrebbe essere il futuro italiano in campo gestionale-artistico, assistiti nei loro progetti da professori e professionisti del settore. In particolare uno studente, nella figura di Project Manager della sezione Progetti della singola Culturit, valuta il numero di risorse, tra cui studenti e mentori, necessari per la realizzazione del progetto. Il costante confronto con esperti del settore ed il loro monitoraggio assicurano, da una parte, la qualità del servizio offerto e dall’altra, la qualità della formazione data agli studenti operanti sui progetti. Si raggiunge così lo sviluppo e la formazione del Capitale Umano attraverso la Valorizzazione del patrimonio culturale. Il fondatore di Culturit, Luca Pietro Ungaro, è la mente dietro un’idea di potenziale più che elevato. Vi sono rami e sedi locali, nelle principali città italiane, radicate nelle università di appartenenza dei membri (Cattolica, Roma Tre, Bocconi, UniFi, Statale) in forte espansione e progetti con riscontri estremamente positivi già avviati. Ponendosi nell’ottica di chi ne fa parte, Culturit è sia un approfondimento di ciò che riguarda la transizione tra studio e lavoro ma anche di un attento focus sullo sviluppo di un’educazione all’imprenditorialità: tratti che caratterizzano poche associazioni.

Culturit è speranza, è rinascita, è iniziativa e innovazione. Un’idea semplice ma efficace, un investimento in quell’unica disciplina che nasce e muore con l’uomo, l’arte.  È una finestra sul futuro del paese in cui viviamo, cercando di scommettere sul vero potenziale italiano, ma soprattutto su una visione più ampia del presente in cui la cornice italiana artistica verte al primo posto.

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